sabato 7 dicembre 2013

Gennaro Zezza segnala


questo articolo di Robert Parenteau, economista associato con il Levy Economics Institute.

Le “Tax Anticipation Notes” (TAN) proposte nell’articolo sono, sostanzialmente, analoghe ai Certificati di Credito Fiscale.

E’ interessante la segnalazione dell’autore (nella risposta a uno dei commenti) che strumenti di questo tipo sono già, attualmente, utilizzati da alcuni stati USA.

Riporto qui di seguito la traduzione del mio commento all’articolo.

“Un progetto dettagliato per introdurre i TAN in Italia (con il nome di CCF – Certificati di Credito Fiscale) è descritto qui, e trovate qui una bozza di proposta di legge.

Il progetto CCF è descritto in un libro in fase di pubblicazione (Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, “Una soluzione per l’euro”, Hoepli 2014, con una prefazione di Warren Mosler e un’introduzione di Biagio Bossone).

Biagio ha inoltre menzionato la proposta in un articolo apparso su Voxeu.org.

Una caratteristica basilare del progetto CCF è che una parte sostanziosa dei CCF emessi saranno destinati a ridurre i costi di lavoro per le aziende (mentre un’ulteriore porzione andrà a incrementare le retribuzioni nette, producendo così una forte contrazione del “cuneo fiscale”).

L’effetto è di riallineare il costo di lavoro per unità di prodotto dell’Italia rispetto alla Germania, replicando (con un diverso meccanismo) l’effetto di una “spaccatura” dell’euro con svalutazione della nuova moneta.

Per quanto riguarda la proposta di Warren Mosler, menzionata da Gennaro, a quanto ho inteso è stata in effetti discussa con alcuni organismi UE, ma non presentata formalmente.

Lo scopo era di garantire risorse per la ricostruzione dell’Aquila, una città dell’Italia centrale gravemente danneggiata da un terremoto.

Mi è stato anche riferito che uno schema analogo è stato introdotto in Emilia Romagna (regione italiana che ha anch’essa, più recentemente, subito un terremoto). Le autorità locali non hanno chiesto nessuna autorizzazione alla UE, hanno semplicemente implementato il progetto…”

12 commenti:

  1. Mauro Ammirati: Sono abruzzese e ho seguito la vicenda delle proposta di Mosler (fondata sui crediti d'imposta, un'idea interessante e, di fatto, a debito zero). L'Ue non si è degnata neanche di rispondere sì o no. Qualche settimana fa, Mosler è tornato a L'Aquila e ha detto: <>

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    1. Il punto è che non è mai stata nemmeno formalmente PRESENTATA... (a quanto ho capito)

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    2. Mauro Ammirati: Ci fu incontro tra Mosler, Barnard (che faceva da traduttore), Fassina ed alcuni funzionari del Ministero dell'Economia. Poi, la proposta fu girata a Bruxelles. Che, a quanto so, non diede alcuna risposta. Non fu redatto un articolato, quindi la proposta, come dice lei, non fu <>. Mosler spiegò i principi, poi non si può pretendere che sia un americano a presentare una progetto di legge in Parlamento. E' come esigere di essere imboccati. Giusto, no?

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    3. Esatto, è quanto risulta anche a me. Non doveva essere Mosler a presentarla, certamente. Dovevano essere autorità italiane. E NON l'hanno fatto (mi corregga qualcuno se ha notizie certe che non è così).

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  2. Buongiorno , sto seguendo il suo blog da diversi mesi.Trovo la sua proposta dei CCF eccellente.Dovrebbe trovare il modo di divulgarla attraverso i media a cui accede un' ampia platea di cittadini.Vedo che in televisione si inizia a parlare del

    problema euro.Il tabu' e' in fase di superamento e anche i cittadini comuni vogliono capire molto di più di queste problematiche se e' vero che più del 50 per cento degli italiani vogliono uscire dall'euro come un recente sondaggio pubblicato ieri sera da "virus"ha posto in evidenza.Proffessore deve trovare il modo di accedere ad uno o più di questi programmi per spiegare al grande pubblico la sua proposta

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    1. Io penso che la proposta arriverà, tra poco, al grande pubblico.
      Si sta accelerando la crescita di consapevolezza che la situazione attuale è insostenibile. Ormai anche il PD non riesce più a tenere la linea, oggi Stefano Fassina a un convegno diceva grosso modo che o cambia in toto la strategia UE, o l'euro è finito.
      Serve ancora qualche mese per convincere un'ulteriore quota importante dell'opinione pubblica, e nello stesso tempo per spazzare ogni residua illusione sul "più Europa".
      A quel punto il tema non sarà più SE si cambia sistema monetario, ma COME.
      Sarei stupito se non si arrivasse alla soluzione entro il 2014.

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  3. Una delle cose che non riesco a spiegarmi è perché il M5S non abbia ancora previsto l'uso dei CCF, per esempio come fonte di finanziamento del loro cavallo di battaglia "il reddito di cittadinanza". Ma forse se lo tengono in serbo come asso nella manica, da giocare al momento opportuno.

    Gios

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    1. Gli attivisti stanno cominciando a muoversi...
      Teniamo conto che c'è un percorso. Ancora fino a pochi giorni fa, Grillo era ondivago sul tema generale euro. Adesso sta prendendo posizioni molto più chiare.
      Il convincimento dell'opinione pubblica, dicevo sopra, deve ancora rafforzarsi e poi sarà in primo piano la discussione sulle soluzioni.
      Le due tendenze naturalmente si sovrappongono e una aiuta l'altra. Com'è naturale, parecchi hanno capito che così non si va avanti ma sono spaventati (comprensibilmente) da uno scenario deflagrante.
      L'esistenza di un progetto di riforma morbida come i CCF aiuterà molto a capire che non è indispensabile andare verso chissà quale salto nel buio.

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  4. NON SI RILANCIA L'ECONOMIA CON I CCF, LA MONETA DEVE CIRCOLARE IN TUTTI I LIVELLI SOCIALI.

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    1. Circola a tutti i livelli con il progetto CCF: stiamo parlando di meno carico fiscale per i lavoratori e per le aziende, e di più risorse per la spesa sociale o per altre forme d'intervento (reddito di cittadinanza, programmi di lavoro garantito eccetera).

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  5. Ho letto che la commissione finanze della camera dei deputati ha dato inizio ad una serie di audizioni con economisti per affrontare il problema euro in vista del semestre di presidenza dell' Italia.Quella sarebbe una sede importante per presentare il progetto dei CCF.

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    1. Vero. Il semestre di presidenza parte il 1° luglio 2014, e il tema sistema monetario non farà altro che aumentare di risonanza... senza contare, nel frattempo, le elezioni europee.

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