giovedì 16 gennaio 2014

Che cosa hanno in testa gli eurocrati ?


La domanda me l’ha posta Fabio Cattaneo, che, in nessun particolare ordine di importanza (ai fini di quanto segue) (1) è una persona molto intelligente (2) non ha studiato economia (è ingegnere elettronico) (3) si sta, come tanti altri, formando un’opinione su quello che succede (4) è allibito da quanto legge e sente dire in merito a euro, crisi economica, austerità, fiscal compact, MES eccetera (5) è mio fratello.


Più precisamente la domanda è: se tutto quanto sta accadendo è privo di qualsiasi logica di corretta gestione macroeconomica, se sta prolungando e aggravando la crisi senza nessuna possibilità di risolverla, se in altri termini per andare da Milano a Venezia ci si è incamminati per Torino – e si rifiuta di invertire il percorso – beh, per quanto sbagliati, distorti, confusi, contraddittori, autolesionisti, dei motivi ci saranno - vero ?


Provo a indicarli e a quantificare il loro peso.


Cospirazione per creare una dittatura tecnocratica (20%)


Afflato verso la creazione del nobile ideale degli Stati Uniti d’Europa, ritenuto un grande salto evolutivo per l’umanità (qualcosa tipo il paradiso sovietico dei lavoratori, insomma un fine che giustifica la triste ma inevitabile necessità storica di rovinare la vita di qualche decina di milioni di persone) (50%)


Incompetenza in buona fede (60%)


Consapevolezza che l’euro non funziona, ma incapacità di immaginare un’alternativa applicabile senza i traumi del break-up (90%)


Autoreferenzialità e carrierismo: vivi in un mondo slegato dalla realtà quotidiana, dove si fa carriera allineandosi alle opinioni di chi in quel momento conta di più (60%)


Collusione con interessi economici che in passato hanno beneficiato moltissimo (oggi meno) da questa situazione (60%)


Rifiuto di ammettere gli errori e di assumerne le conseguenti responsabilità (60%)


Il totale fa 400% e non 100%, che non è un errore perché in ogni persona si mischiano varie motivazioni.


Non so se è utile, questa riflessione, ma l’ho trovata interessante. Graditi commenti (come sempre…)

8 commenti:

  1. Caro Marco:
    "Consapevolezza che euro non funziona ma ecc 90%..."
    Secondo me l'euro sta funzionando alla grande, visto che sta raggiungendo tutti gli obiettivi per cui è stato disegnato. Questo comporta un ridimensionamento considerevole del peso dato all'incompetenza in buona fede (a meno che tu non stia parlando della gente comune) e un aumento proporzionale del peso attribuito al fattore "creazione dittatura tecnocratica", che poi si sposa benissimo con il terzo fattore (il paradiso sovietico nella versione pro-finanza).
    Tendo a essere "complottista" perché ritengo che alla stupidità c'è un limite, e lo abbiamo superato da un pezzo :)

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    1. Puoi benissimo avere ragione tu...
      Tieni comunque conto che alla stupidità c'è un limite, sicuramente, ma persone non stupide possono avere comportamenti enormemente idioti perché sono inseriti in un sistema che procede per inerzia, e di cui i singoli non hanno la forza / l'interesse / il coraggio morale di correggere la rotta.
      Tipo la guerra di trincea della prima guerra mondiale, centinaia di migliaia di morti buttati in attacchi e controffensive prive di senso, per anni...

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  2. la riflessione è veramente intrigante.
    la spiegazione-secondo me-sta proprio in quell' accumulo di motivazioni che
    sommano 400,-%.
    la soluzione-a parer mio-non esiste.
    esiste invece il pericolo del sopravvento di una certa motivazione rispetto ad altre
    che può sfociare in scenari inaspettati ( riscatto....imbarbarimento...disfatta..).

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    1. Ma anche presa di coscienza collettiva da parte dei cittadini delle varie nazioni europee. Che può essere vincente, anzi sono convinto che lo sarà. Spero rapidamente.

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    2. Lei sarà anche convinto che la presa di coscienza collettiva da parte dei cittadini sarà vincente ma dott.Cattaneo le ricordo questo articolo.....
      http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/12/i-datori-di-lavoro-gradiscono.html

      giovanni.

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    3. Buon punto, giustamente lei mi fa notare che l'iniquità economica e sociale prodotta dall'esperimento euro è una variante sul tema della polarizzazione dei redditi che sta accentuandosi sempre più anche negli USA, da oltre trent'anni.
      Però oltre Atlantico hanno quanto meno in testa che un disastro occupazionale non è accettabile, anche perché implica la non rielezione dell'amministrazione in carica.
      Qui la situazione è oggi molto più esasperata, e alla spaccatura tra classi sociali si aggiungono le divisioni nazionali. Per questo penso che non sia sostenibile a lungo.
      Come dicevo qui, il 2014 lo possono scavallare, ma solo con un'apprezzabile correzione di rotta. Che è quanto mi aspetto, ma le vie dell'ottusità se non infinite sono ampie e articolate. E comunque è solo un prendere tempo...

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  3. 1. Cospirazione per creare una dittatura tecnocratica (20%)
    2. Afflato verso la creazione del nobile ideale degli Stati Uniti d’Europa, ritenuto un .. un fine che giustifica la triste ma inevitabile necessità storica di rovinare la vita di qualche decina di milioni di persone (50%)
    3. Incompetenza in buona fede (60%)
    4. Consapevolezza che l’euro non funziona, ma incapacità di immaginare un’alternativa applicabile senza i traumi del break-up (90%)
    5. Autoreferenzialità e carrierismo: vivi in un mondo slegato dalla realtà quotidiana, dove si fa carriera allineandosi alle opinioni di chi in quel momento conta di più (60%)
    6. Collusione con interessi economici che in passato hanno beneficiato moltissimo (oggi meno) da questa situazione (60%)
    7. Rifiuto di ammettere gli errori e di assumerne le conseguenti responsabilità (60%)

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    1. Toglierei proprio la cospirazione tecnocratica (l'idea tecnocratica al fondo è illuministica e semmai può essere ricondotta al 2), e metterei al suo posto il peso del dogmatismo di marca tedesca, un miscuglio di ideologia, cattiva dottrina economica, irrazionalismo e cupo moralismo (il debito come colpa da espiare, ecc.). E' il ritorno di Bruning 80 anni dopo. Perseverare nell'errore fino al disastro totale è molto tedesco. Senza questa componente dominante di ottuso ordo teutonico non si spiega l'assurdo in cui ci troviamo. Rispetto alle altre ragioni ha il peso più grande.

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