venerdì 16 ottobre 2015

I superammortamenti di Renzi aiutano a capire perché i CCF non sono debito


Ieri il governo Renzi ha presentato la proposta di legge di stabilità 2016, che tra i suoi provvedimenti prevede un meccanismo di “superammortamento” per incentivare gli investimenti delle aziende.
 
In pratica, si prevede di dare la possibilità, alle aziende che investono in beni produttivi, di ammortizzare con validità fiscale un importo pari al prezzo di acquisto maggiorato del 40%.
 
Ad esempio, un macchinario acquistato per un milione di euro e ammortizzabile in sette anni, beneficerebbe di una rata deducibile pari a un settimo (all’anno) di 1.400.000: quindi 200.000 euro all’anno.
 
Se l’aliquota marginale d’imposta è il 35%, questo corrisponde a minori imposte per 200.000 x 35% = 70.000 euro all’anno, invece di 50.000 con la legislazione attuale.
 
Naturalmente, il risparmio d’imposta consentito dagli ammortamenti futuri non è debito pubblico, e nessuno si sognerebbe di dire il contrario. Semplicemente, è un elemento di cui tener conto nel prevedere le future entrate fiscali.
 
Bene: immaginiamo che, per rafforzare l’efficacia del provvedimento, il risparmio d’imposta sia collegato a un titolo, sia cedibile, e sia utilizzabile per ridurre qualsiasi forma di pagamento dovuta alla pubblica amministrazione (non solo imposte dirette, ma anche contributi sociali, IVA ecc.).
 
In pratica l’azienda che effettua l’investimento riceve sette Certificati di Credito Fiscale, con scadenza a 1-2-3-4-5-6-7 anni, per un valore di utilizzo di 70.000 euro cadauno.
 
Il provvedimento diventerebbe nettamente più efficace, per due motivi.
 
In primo luogo, le aziende potrebbero monetizzare in anticipo il vantaggio fiscale, cedendolo sul mercato finanziario prima della data di utilizzabilità.
 
In secondo luogo, i CCF avrebbero sempre un valore, mentre l’ammortamento è utilizzabile solo dalle aziende che realizzano utili sufficienti. Chi non è certo di ottenerli (data la debolezza e l’incertezza della situazione economica) è riluttante a investire – superammortamento o no.
 
Se qualcuno in contatto con il governo mi legge, prego di prendere in considerazione il suggerimento…
 
Ma quello che tenevo a far notare è: se il risparmio d’imposta futuro, prodotto dall’ammortamento, non è debito pubblico (e nessuno si sognerebbe di considerarlo tale), non c’è nessuna logica perché lo diventi per il fatto di “incorporarlo” in un titolo e di renderlo cedibile.

23 commenti:

  1. no perché semplicemente i beni in vendita aumenteranno del prezzo comparato al super-ammortamento. lo scopo ufficiale è alzare l'inflazione e costringere ad investire ma tutti sanno che non funziona se l'economia è chiusa perché non c'è necessità di prendersi quote di mercato che è l'unica inflazione che funziona nel mondo imprenditoriale, cioè la concorrenza. lo scopo reale quindi è elettorale ovvero convincere il voto elettorale delle pmi che di solito vota a centrodestra. così come gli 80 euro sono serviti per ottenere il voto dei lavoratori. stampare soldi per vincere le elezioni dimostra appunto la statocrazia attuale. non sono le banche e l'economia a far girare i soldi ma lo stato che la pianifica e quindi alla fine il gioco si romperà visto che è insostenibile. se assisti anche il privato, oltre allo stato, è ovvio che il privato prima ti elegge e poi sputerà sul piatto pretendendo di più.

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  2. lo stato indebita il cittadino coi ccf quindi i ccf sono debito perché non esiste nessuna certezza sul valore delle tasse future. per pagare i titoli ccf lo stato dovrà infatti tassare altrimenti nessuno li comprerà senza un guadagno. ammesso che un paese straniero non decida di mantenere gli italiani comprandone il debito. ma non si capisce perché qualcuno dovrebbe mantenere chi non lavora stampando moneta.

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    1. Non esiste certezza sul valore delle tasse future, ma esiste certezza al 100% che il prelievo totale sarà un multiplo dei CCF emessi, quindi zero problemi.

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    2. e questo dimostra appunto che lo stato deve svalutare il debito ccf, cioè una moneta debito.

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    3. No, dimostra proprio il contrario...

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    4. allora non si capisce perché l'italia è affondata quando i tedeschi vi hanno appunto svenduto il debito che adesso pesa sulla vostra testa. non potete evitare il debito potete solo darlo a qualcun altro che ve lo svaluti assorbendone l'inflazione. ma in tal caso preparatevi alla deindustrializzazione che colpisce i paesi che vogliono vivere sulle spalle degli altri. quando il gioco finisce vi ritrovate col debito che rientra a casa vostra e senza industrie, come appunto l'italia.

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    5. Perché era debito emesso in una valuta che l'Italia non emette. L'Italia deve reintrodurre il proprio strumento monetario nazionale e tornare, appunto, a sfruttare il proprio potenziale industriale, che per fortuna era e rimane molto, ma molto elevato. Vedi post del 3.9.2015.

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    6. e i titoli che l'italia emette non sono forse in euro? non siete voi gli stessi che oltre alla moneta ccf stampate i titoli ccf? credete ancora alla separazione tra banca e stato? e per fortuna che non lo è.

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    7. Appunto: i titoli che l'Italia oggi emette sono da rimborsare in euro, e l'Italia non stampa gli euro...

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    8. e 800 miliardi di spesa pubblica cosa sono? 2200 miliardi di debito pubblico cosa sono? 80 euro cosa sono? sgravi fiscali per il jobs act cosa sono? stipendi gratis cosa sono? pensioni senza contributi cosa sono? truffe e bandi truccati cosa sono? cocomeri?

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    9. Sono impegni finanziari, assunti per motivi a volte condivisibili e a volte no, espressi in una moneta che l'Italia NON EMETTE. Se lo segni: NON EMETTE NON EMETTE NON EMETTE NON EMETTE NON EMETTE NON EMETTE...

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    10. emette eccome e pure troppo ma solo per gli amici degli amici e tassa tutti gli altri. è insostenibile e va fermata questa distruzione decadente..

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  3. per anonimo

    è una mia curiosità personale...(liberissimo di non rispondere ..e proprio una curiosità e basta )..hai fatto studi di tipo economico come indirizzo universitario ?

    Shardan

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  4. è il minimo sindacale shardan ma qui ci sono altri anonimi e quindi ognuno parli per sé e comunque ricordati che gli economisti non li ascolta nessun governo e al massimo gli danno un premio nobel

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  5. Si ma il super ammortamento é condizionato all'esistenza di un reddito tassabile in capo all'azienda nel corso degli anni. Se cessa il reddito dell'azienda cessa anche lo sgravio fiscale. Con i CCF, che sono al portatore, non sarebbe più così.

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    1. Infatti, e come si dice nell'articolo, è uno dei punti di forza dell'utilizzo dei CCF per "cartolarizzare" i superammortamenti.

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    2. tentativo già provato in francia nel 700 dal sistema law e crollato

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    3. È solo una questione di misura. Se una casa è fredda devi portare il termostato a venti gradi, non incendiarla...

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    4. infatti invece di scaldare le case degli italiani voi state incendiano lo stato senza accorgervene

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    5. "Voi" chi ? Io non sto facendo nulla. Sto solo spiegando che portare sia le case che lo stato alla temperatura giusta si può fare, e anche facilmente ;)

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    6. "voi" in senso lato ovviamente. cattaneo riceve così tanti applausi che una critica deve subirla proprio per rendere credibili gli applausi. se nessuno la criticasse dovrebbe inventarsi lei una opposizione. come appunto sapete fare in italia con le finte opposizioni.

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    7. NONò CATTANEO è BRAVO DAVVERO

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