mercoledì 20 aprile 2016

Helicopter Money, l’ultima speranza dell’Eurosistema



Guido Tabellini ritorna sul Sole 24Ore invocando l’Helicopter Money. Non è la prima volta: ma rispetto al passato i toni, per gli standard di un articolo tecnico pubblicato da un giornale specialistico, si possono tranquillamente definire accorati. Mi viene da dire disperati (forse esagero… ma non di molto, credo).

L’Helicopter Money, l’immissione diretta di moneta da parte della banca centrale per attuare un’azione espansiva della domanda, è effettivamente l’unica via di soluzione della crisi politicamente percorribile – salvo sciogliere l’Eurosistema così com’è oggi concepito.

Dico “politicamente percorribile” perché tra le soluzioni possibili ci sarebbe anche la cancellazione dei vincoli di deficit pubblico e del Fiscal Compact. Ma le probabilità di creare un consenso tra gli stati, in questo caso, appaiono infinitesime.

Non che l’approvazione dell’HM sia un percorso in discesa, tutt’altro. Ma la decisione qui spetta alla maggioranza del board della BCE, che già in passato ha imboccato strade controverse, superando il dissenso (soprattutto) della Germania. Vedi l’OMT, il QE, i tassi d’interesse negativi.

Naturalmente c’è anche la soluzione CCF, che però riporta le leve di politica economica in mano agli stati membri. In questo senso, rappresenta la fine dell’Eurosistema attuale: in quanto fa venir meno il progetto politico di accentramento di potere su Francoforte e Bruxelles.

Sarei molto stupito se tutto questo non fosse ben chiaro, in particolare, a Mario Draghi.

4 commenti:

  1. mario draghi è un picio a non mandare a cagare la germania e tutti i mangia wurstel sono la rovina europea i tedeschi.

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  2. In che modo? Esempi pratici?

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  3. Sono Zanellato...volevo sapere da Marco Cattaneo in che modo far arrivare la domanda aggregata a chi ne ha bisogno e in che modo spingerli a non tesaurizzare ?

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    1. Ciao Lorenzo - il progetto prevede l'assegnazione dei CCF per tre finalità principali:
      ai lavoratori, privilegiando i redditi bassi e medio-bassi, quelli che hanno la più alta propensione al consumo.
      Alle aziende, in funzione dei costi di lavoro sostenuti, il che ne migliora immediatamente la competitività e permette di intercettare maggiore domanda estera netta (evitando tra l'altro che la ripresa prodotta dall'azione espansiva peggiori i saldi commerciali esteri).
      Al rafforzamento della spesa pubblica: sia spesa sociale che investimenti di opere di pubblica utilità, fortemente compresse ormai da molti anni.
      Maggiori dettagli li trovi per esempio qui.

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