venerdì 8 aprile 2016

Il debito degli stati USA

Non di rado, sento mettere a confronto la situazione dell’indebitamento degli stati USA e quella degli stati membri dell’Eurozona. USA ed Eurozona sono entrambi unioni monetarie: i primi usano il dollaro, la seconda l’euro. Entrambi hanno un unico istituto di emissione, rispettivamente la Federal Reserve e la BCE. La Fed non garantisce il debito degli stati USA: quindi perché mai la BCE dovrebbe garantire il debito degli stati eurozonici ? è giusto che non lo faccia, no ?

Suona quasi un’ovvietà, fino a quando non si riflette sul fatto che la grande maggioranza dell’indebitamento del settore pubblico USA è contratto dal governo federale, non dagli stati o da altri enti pubblici locali. E il governo federale gestisce e finanzia, peraltro, la grande maggioranza dei programmi di spesa.

Certamente, la Federal Reserve non garantisce il debito degli enti territoriali, che spesso in effetti non sono neanche autorizzati ad assumerne (hanno il vincolo del pareggio di bilancio e vivono di imposte locali e di trasferimenti da Washington). Per quelli non soggetti al vincolo, capita, e nemmeno infrequentemente, che si verifichi un default: è accaduto per la città di New York negli anni Settanta, per la California e per Detroit più di recente.

La differenza è che, se la California fallisce, non sono a rischio le attività pubbliche svolte nel territorio dello stato, ma sotto la responsabilità del governo federale (e finanziate da quest’ultimo). Non si minacciano tagli di dipendenti federali, non sono a rischio le pensioni o i sussidi di disoccupazione.

Inoltre il debito in circolazione emesso dal singolo stato, quando esiste, è una piccola quota del PIL locale, non certo percentuali vicine o superiori al 100%. E il debito non è prevalentemente posseduto da istituzioni finanziarie e investitori locali: in buona parte i creditori sono sì statunitensi, ma residenti in altri stati (non in quello che subisce il default).

Il default di uno stato USA è un problema, sicuramente, ma un problema confrontabile a quello del fallimento di una grossa azienda locale. Non crea un rischio di dissesto dell’intera economia e/o dell’intero sistema bancario e finanziario dello stato.

Nell’Eurozona, al contrario, la spesa pubblica è gestita solo per frazioni minime a livello UE, e non esiste un’”eurodebito pubblico”. Spesa e debito sono pressoché interamente problemi dei singoli stati membri.

Il che significa però che il default di uno stato membro dell’Eurozona crea danni ben più alti rispetto a una situazione analoga negli USA. E di conseguenza il debito contratto in una moneta (l’euro) che nessuno stato emette, senza che l’istituto di emissione lo garantisca, è un pericolo di un ordine di grandezza molto, ma molto superiore.


La maggiore disfunzione dell’Eurozona, più ancora della mancanza di un meccanismo di riequilibrio di competitività tra gli stati (la flessibilità dei cambi), è l’aver trasformato i debiti pubblici, da passività in moneta sovrana, a passività in moneta straniera.

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