mercoledì 1 marzo 2017

Considerazioni in merito alla Eurostat Guidance Note del 29.8.2014


Il documento in oggetto contiene alcuni passaggi utili a far luce sulla natura dei Certificati di Credito Fiscale (CCF), di cui si propone l’introduzione nell’ambito del progetto Moneta Fiscale.

In particolare:

Alla fine del terz’ultimo paragrafo a partire dal fondo di pagina 2, si afferma che “If the tax credit carried forward is payable, it would be recorded only once, at the time of recognition by the tax authorities and no amounts would be subsequently recorded if the amounts not used in each period to pay less taxes are carried forward, even if in business accounts a deferred tax asset would be recorded in the balance sheet. On the contrary, if the tax credit carried forward is non-payable, the amount effectively used to pay less tax in each accounting period would be recorded as reducing tax revenue, the remaining amounts being carried forward and recorded as reducing tax revenue in subsequent accounting periods”.

Esistono quindi due categorie di tax credits: payable e non-payable (vedi seguito). La registrazione contabile e l’impatto su deficit e debito dei primi avvengono al momento del loro riconoscimento da parte delle autorità fiscali; dei secondi, al momento del loro effettivo utilizzo.

All’articolo 2.1 (fine pagina 4): “In order to classify a tax credit as payable, the following condition must be fulfilled: the full amount of the tax credit will be paid out to the beneficiary (it is an obligation for government and therefore a non-contingent government liability). Any tax credit not fulfilling the above condition is a non-payable tax credit”.

Il CCF, nel momento in cui si verificano le condizioni per la sua utilizzabilità (in particolare la decorrenza dei due anni dalla sua emissione), ha le condizioni per essere considerato un non-payable tax credit. Non è un payable tax credit in quanto non si verifica in alcuna circostanza un pagamento monetario, da parte della pubblica amministrazione, al titolare del CCF.

Va precisato che, come dice l’articolo 2.1, il payable tax credit è una “non-contingent government liability”, ma l’elemento essenziale perché sia classificato come “payable” è, appunto, che ne sia previsto un pagamento monetario. Il CCF non è pagabile e quindi può essere inquadrato soltanto come non-payable tax credit.

Si può invece discutere sulla natura di “contingent” o “non-contingent liability” del CCF. Nel momento in cui il CCF diventa utilizzabile non ci sono ulteriori condizioni per la sua utilizzabilità, ma il momento effettivo di utilizzo è in effetti incerto perché il titolare lo può posporre a piacere. Il progetto Moneta Fiscale ipotizza che il CCF possa beneficiare di un tasso d’interesse, anche allo scopo di incentivare il titolare a posporre l’utilizzo. La data effettiva di utilizzo è quindi “contingent” rispetto alla decisione del titolare di presentare il CCF per conseguire la riduzione d’imposta. Il punto rilevante comunque è che il payable tax credit ha una data ultima entro la quale, se non viene utilizzato per ridurre imposte, deve essere rimborsato. Per il CCF questa data ultima non esiste, né esiste, in alcun modo, una data in cui verrà effettuato un pagamento.

Sempre all’articolo 2.1 (terzo paragrafo di pagina 5): “As regards their time of recording, non-payable tax credits are normally recorded at the time they are used to reduce the taxes due. On the contrary, the time of recording of payable tax credits should be when the tax claim of the tax payer is recognized by the government as an obligation to pay in the future”.

I non-payable tax credits sono quindi contabilmente registrati nel momento del loro utilizzo per ridurre le tasse altrimenti dovute, i payable tax credit, invece, nel momento in cui il governo riconosce l’esistenza dell’obbligazione.

I CCF rientrano nella categoria dei non-payable tax credits, quindi non si produce alcun effetto contabile al momento della loro emissione, nonostante il governo emittente riconosca in quel momento l’esistenza di un impegno (nella forma di un diritto del titolare a conseguire uno sconto fiscale).

Articolo 2.3 (paragrafi terzo e quarto a fine pagina 8 e inizio pagina 9): “Tax credits are amounts that can normally be established with certainty and are not subject to revisions once they are known. They may be fixed for one single amount, fixed for different amounts set by tranches or they may depend on a variable or a group or variables. They can be fully recovered (or not) according to their payable (or non-payable) nature, but, regardless of the effective use of the tax credit to reduce taxes, the initial amount can be fixed. Tax credits are not based on assumptions, but on facts. This implies that the amount related to tax credits reported by tax payers in their tax declarations and the amount effectively recognised by the tax authorities should normally be more or less close.

On the contrary, there is uncertainty on the stock of DTAs (Deferred Tax Assets) on the balance sheet of a corporation, as it is based on a number of assumptions and not only on facts known at the time the accounts are drawn up”.

Articolo 2.3 (paragrafo ottavo verso il fondo di pagina 9): “From a practical point of view, it should be considered that a DTA becomes a claim with the features of a tax credit at the time in which an amount can be established with certainty and can be used to reduce the taxes to be paid, as the right to pay less tax would become effective and not only theoretical. This does not however mean that it is a payable tax credit at that point”.

Quest’ultimo paragrafo chiarisce che il CCF, al momento della sua emissione, è un DTA e non ancora un tax credit. Solo decorso il periodo di inutilizzabilità – i due anni – può verificarsi la condizione congiunta “at the time in which an amount can be established with certainty and can be used to reduce the taxes to be paid”.


In conclusione:

UNO, al momento dell’emissione il CCF è un Deferred Tax Asset (DTA);

DUE, decorsi i due anni il CCF può essere utilizzato, trasformandosi (in caso di utilizzo, che non significa necessariamente subito: il possessore del CCF può posporre l’utilizzo, ad esempio per continuare a beneficiare degli interessi, se sono previsti) in un non-payable tax credit;

TRE, solo al momento dell’utilizzo, e mai prima, il CCF ha un impatto sul deficit pubblico e sul debito pubblico.


Biagio Bossone / Marco Cattaneo / Massimo Costa / Stefano Sylos Labini

6 commenti:

  1. Bello vedere persone che pensano a risolvere la crisi e non a lanciare solo slogan. Grazie amici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualunque cosa ci sia possibile... questa situazione assurda deve avere fine.

      Elimina
  2. Grande lavoro, come sempre! Ma,divulgativamente parlando, credo sia più facile dire a tutti, aprrofittando dei rumors di questi giorni sugli 80€, che se il credito fiscale (irpef in questo caso che vuol dire che più fiscale di così non estiste) vele per le marchette di renzi non si capisce perchè non si possa fare per risollevare l'economia italiana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, quando fai divulgazione alle grandi masse (o anche medie o piccole...) devi dire cose diverse rispetto a questo articolo. Ma l'abbiamo preparato (l'articolo) per rispondere esaurientemente a chi solleva problemi alla luce dei trattati e dei regolamenti UE: su cui noi abbiamo lavorato molto in dettaglio, e più si va in dettaglio più si conferma che i CCF sono perfettamente compatibili...

      Elimina
  3. beh devo dire che l'articolo è perfettamente comprensibile anche da chi di economia non ne mastica più di tanto, sottolineavo che in realtà l'utilizzo del credito fiscale per far manovre economiche non è un fatto nuovo anzi è antico, ci "abbiamo campato" la fiat ad esempio...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottimo, temevo che la lettura fosse molto più indigesta...! effettivamente che il credito fiscale non sia affatto una novità, né in teoria né in pratica, è verissimo. L'aspetto nuovo (non in assoluto neanche quello, ma certo molto meno usuale) è trasformarlo in un succedaneo circolante della moneta.

      Elimina