venerdì 23 marzo 2018

Azioni espansive sì: ma quali


L’Italia sta attraversando da anni una pesantissima crisi economica, prodotta da un insufficiente livello di domanda interna. Una netta inversione di tendenza è possibile, e anche in tempi rapidi. Ma solo a condizione di attuare una forte azione espansiva della capacità di spesa di tutti gli operatori economici – cittadini, aziende e Stato.

E’ importante, tuttavia, aver presente che esiste una gerarchia di efficacia degli interventi. In altri termini, immettere capacità di spesa produce maggiore produzione e occupazione, ma non tutte le azioni hanno lo stesso impatto.

Gli interventi ad alta efficacia – in termini di generazione di maggior PIL – sono in primo luogo quelli sugli investimenti pubblici e sul pubblico impiego. La spesa pubblica diretta, nel momento in cui mette al lavoro risorse produttive (persone e aziende) altrimenti inoperose, dà un contributo immediato al PIL di pari importo; e avvia poi una catena di effetti indotti (più occupati e maggiori redditi inducono maggiori consumi e investimenti).

Notevole è anche l’efficacia della defiscalizzazione dei fattori produttivi, per esempio mediante la riduzione del cuneo fiscale a vantaggio delle aziende (abbassamenti di oneri e contributi che gravano sul costo del lavoro, ma senza penalizzare i redditi netti dei dipendenti). In questo modo si produce un immediato recupero di competitività che permette alle aziende italiane sia di guadagnare mercato all’estero, sia di sostituire importazioni con produzioni interne. Inoltre, si evita che l’azione espansiva sulla domanda si disperda (in parte) a causa di peggioramenti dei saldi commerciali esteri.

La riduzione delle tasse e l’aumento dei trasferimenti (per esempio, pensioni) sono efficaci soprattutto se rivolte a segmenti sociali disagiati, che sono quelli con maggiore propensione alla spesa. L’azione espansiva è meno efficace rispetto al caso della spesa diretta per pubblico impiego o investimenti, in quanto il potere d’acquisto non si traduce in un incremento immediato di PIL: in parte viene risparmiato e non speso. Più alta è la propensione marginale al consumo, tuttavia, e meno sensibile è questo effetto: per questo motivo, oltre che per ragioni di equità sociale, l’intervento va rivolto soprattutto ai segmenti di reddito medio-bassi e bassi.

Quest’ultimo è un problema connaturato alla flat tax: troppa parte dell’azione espansiva va a beneficio dei segmenti di reddito medio-alti e alti.

Se si punta a una semplificazione del sistema di aliquote, andrebbe casomai valutato un sistema a due scaglioni fortemente differenziati. Lo stesso impatto sul gettito di un’aliquota unica al 15% (come propone la Lega) per esempio, sarebbe ottenuto, all’incirca, utilizzando il 10% per imponibili fino a 35.000 euro, e il 40% sull’eccedenza. Ma l’effetto espansivo sarebbe in questo caso quasi tutto rivolto ai segmenti medi e bassi, e l’efficacia macroeconomica dell’azione sarebbe decisamente più elevata.

Il progetto MF / CCF attua l’azione espansiva mediante l’erogazione di Certificati di Credito Fiscale / Moneta Fiscale, e gli interventi proposti sono appunto strutturati in modo coerente a quanto detto sopra. Sono quindi rivolti alle fasce sociali disagiate, all’integrazione di redditi da lavoro con netta preferenza per i livelli bassi e medio-bassi, alla riduzione del cuneo fiscale a vantaggio delle imprese, agli investimenti pubblici e al pubblico impiego in settori che sono stati ingiustificatamente penalizzati in questi anni (tra gli altri: sanità, istruzione, tutela del territorio, piccole opere infrastrutturali e loro manutenzione ecc.).


13 commenti:

  1. Per quanto riguarda il sistema fiscale la complicazione mi sembra sia data principalmente dalla giungla delle detrazioni e dei bonus vari, il vantaggio della aliquota singola credo sia più un discorso di recupero dell'elusione che però non è banale da stimare.
    Io copierei l'idea della Lega di sostituire tutte le deduzioni e detrazioni attuali con una deduzione fissa per ogni componente della famiglia ma terrei almeno 3 aliquote (tipo 0-35 mila, 35-55 mila e 55+ mila). Credo sia una proposta che potrebbe essere accettata anche dal M5S in vista di un possibile accordo di governo.

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    1. Tra l'altro sempre parlando di accordi si può modificare la proposta del reddito di cittadinanza e sostituirla con un qualcosa di più simile al piano di lavoro garantito di Mosler che personalmente ritengo molto migliore, e soprattutto è più probabile che venga accettata dal centrodestra. Sono tutte cose che chiaramente si possono finanziare coi CCF

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    2. "Sostituire tutte le deduzioni e detrazioni attuali con una deduzione fissa per ogni componente della famiglia": infatti, questo si può fare a prescindere dal numero delle aliquote. Sono anche d'accordo che le stime sul recupero dell'elusione sono decisamente aleatorie.

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    3. "Modificare la proposta del reddito di cittadinanza e sostituirla con un qualcosa di più simile al piano di lavoro garantito di Mosler che personalmente ritengo molto migliore, e soprattutto è più probabile che venga accettata dal centrodestra": può essere un eccellente compromesso a fronte del quale il centrodestra potrebbe accettare senza molti problemi un sistema fiscale a deduzione personale fissa ma con 2 o anche 3 aliquote (due comunque danno già un notevole effetto progressivo purché molto "spaziate").

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    4. Ecco : sarebbe una buona idea iniziare con il reddito di cittadinanza e poi nel mentre organizzarsi per trasformare il tutto nei PLG di Mosler (che mi sembra una cosa più "sana" e costruttiva: non si possono lasciare milioni di persone (soprattutto gli over 40 ) senza reddito e senza speranza ...ma nel contempo il reddito che ricevono è dignitoso perché accompagnato dal lavoro momentaneo (e cose da fare che sia il settore pubblico che il settore privato non fa e che andrebbero fatte ce ne son non tante ma tantissime...è semplicemente assurdo dar "paghette " senza un corrispettivo di lavoro (lavoro che ripeto c'è ovunque dagli ospedali ai tribunali alle strade etc etc di tutti i generi e tipi per tutti i gradi di specializzazione...). Sarebbe però anche il caso di togliere il "posto fisso" statale...cioè se un dipendente oggettivamente non serve e va nei PLG (e non cade nella disperazione). Tradotto: l'esercito di forestali del sud e l'esercito di personale delle varie amministrazioni statali in esubero vanno licenziati ..confluendo nei PLG e in base ad una commissione territoriale (perché conosce bene il territorio e le sue esigenze..commissione formata da tecnici delle università , del settore privato e del settore pubblico della zona territoriale che stabiliscono di volta in volta ove e come intervenire nella circoscrizione territoriale servendosi dei PLG )..e con l'istituzione dei PLG non devono esistere il posto fisso..in modo che il settore pubblico sia gestito con gli stessi criteri del settore privato. Ma non è meglio ? ma non è più dignitoso per tutti .? ma si può continuare con un sud con un esercito assurdo di dipendenti pubblici inutili , di forestali 10 volte quelli dell'intero Canada...e in più adesso un esercito con il reddito di cittadinanza ?? ma cosi il sud non ne uscirà mai ....e su al nord la pazienza (soprattutto nel lombardo veneto ) può anche finire.

      Il plg (che servono anche al nord visto la situazione ) possono essere un modo per cambiare la struttura del lavoro in Italia (settori pubblico )+(Plg)+(settore privato ) ove i Plg svolgono funzioni molteplici: reddito minimo (non esisterebbero più persone senza reddito cioè disperati ) , Plg che svolgono in modo "mirato" il lavoro che nessuno fa (ma che va fatto : e ce tantissimo da fare ) , fa lavorare le persone ed è salutare mantenere attivi milioni di persone invece che assisterle con un reddito senza far nulla (con trucchi e trucchetti per camparci vita natural durante soprattutto al sud ), serbatoio tendenzialmente "povero " che quindi tende a spender tutto facendo girar l'economia (e riassorbendo la disoccupazione ) , PLG inteso anche come palestra di formazione/riformazione del lavoratore permanente , se perde il lavoro va in un altro posto ove si forma una nuova professionalità ...etc etc
      Secondo me l'Italia farebbe un passo in avanti notevole (se questi PLG vengono organizzati e diretti in modo "rigoroso" cioè che non diventino un carrozzone simil LSU ).Ripeto : è assurdo tener milioni di persone con un Reddito di Cittadinanza senza lavorare quando ci sono un enormità di cose da fare: non ha senso ed è diseducativo e socialmente dannoso.

      Saluti
      Bisognerebbe spinger questa idea di Mosler

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    5. Di sicuro il reddito di cittadinanza va implementato in modo da assomigliare il più possibile ai PLG. Poi, chiamiamolo come ci pare...

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    6. la retribuzione ? servirsi di un mix di euro e la moneta alternativa (che moneta non è ...ma è come lo fosse ) ..euro+CCF+minibot+ non so che ....

      e se hanno qualcosa da ridire a Bruxelles? e venuto il momento di mandarli sonoramente a quel paese (senza uscire dall'euro ) ogni vota che ci impongono condizioni che mortificano e danneggiano il nostro paese sia in autonomia decisionale, dignità di popolo (siamo anni sotto schiaffo ) , interesse economico...

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    7. A quelli di Bruxelles va lasciato il diritto di mugugno, come dicono a Genova. Al massimo :))) e forse neanche quello.

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  2. E soprattutto, vorrei aggiungere, le azioni espansive devono essere mirate a generare lavoro. Per raggiungere questo obiettivo non occorre necessariamente investire sulle attività produttive, ma anche sui servizi.
    L'auspicio di città più pulite, strade più sicure e manutenute, parchi e giardini più decorosi, monumenti e musei pubblici più curati, opere idro-geologiche complete, non devono risultare richieste irricevibili, anche perchè solo da loro si potrebbero generare migliaia di ulteriori posti di lavoro.

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  3. Sono d'accordo in linea di massima, su quasi tutto: l'intervento deve essere combinato: più soldi a pensionati e lavoratori e sussidio temporaneo a disoccupati. più investimenti pubblici e pagamento aziende, più diminuzone del carico fiscale per le aziende. Inutile ribadire che una tale mole di interventi si può ottenere solo con la moneta sovrana e la banca pubblica, ergo, la conseguente uscita programmata dall'euro.La flat tax è amio avviso concepibile solo nel contesto di una franchigia molto elevata allo 0%. Diciamo almeno sotto i 20000 euro per nucleo famigliare. Solo così può diventare realmente equa.Claudio Zanasi

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    1. Anche con una franchigia elevata, comunque, molti soldi finiscono a contribuenti con alti redditi, che probabilmente tenderanno a risparmiarli molto più che a spenderli. Meglio darne di più, invece, alle altre tipologie di intervento.

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