martedì 3 aprile 2018

Il governo di scopo non ha scopo


A quanto leggo, vari commentatori danno a questo punto, come evoluzione politica più probabile a breve termine, la formazione di un “governo di scopo” sostenuto da una maggioranza centrodestra + M5S, e finalizzato a fare “poche cose” (tra cui una nuova legge elettorale) per poi “tornare rapidamente alle urne” (in autunno 2018 ? o forse in primavera 2019, in concomitanza con le elezioni europee ?).

Tutto è possibile, ma è uno scenario di cui non vedo la logica.

Rifare per l’ennesima volta la legge elettorale equivale ad avviare una nuova ricerca della “pietra filosofale” che dovrebbe garantire la governabilità rispettando peraltro i requisiti di costituzionalità. Requisiti che tra l’altro impediscono di introdurre un premio di maggioranza molto ampio - punto sul quale sono caduti sia il Porcellum che l’Italicum.

Ma date queste premesse, le garanzie di governabilità non esistono con nessuna legge elettorale, come si è già visto.

Gli scenari sensati non sono il “governo di scopo”, ma altri due.

Il primo è tornare al voto con grande rapidità, prima dell’estate, SENZA modificare la legge elettorale o al massimo introducendo un modesto (e costituzionalmente accettabile) premio di maggioranza – se c’è accordo per attuare questa variazione in tempi molto veloci.

Oppure, se si forma una maggioranza in grado di condividere un programma, avviare, sì, il governo: ma che lavori senza porsi limitazioni di tempo, quindi con un orizzonte di legislatura. Lasciamo perdere la legge elettorale e focalizziamoci invece sulle azioni necessarie per far ripartire l’economia – che significa, in un modo o nell'altro, uscire dai vincoli dell’Eurosistema.

L’accordo su un programma di questo tipo tra centrodestra e M5S è senz’altro possibile. Serviranno alcune reciproche concessioni, come è normale in qualsiasi accordo di coalizione. Ma il terreno comune sul quale impostare un programma sensato esiste.

Non ha invece alcuna logica perdere sei mesi o un anno per non fare (nella migliore delle ipotesi) nulla di costruttivo.

Quindi, in sintesi: se in alcune settimane l’accordo non si trova, torniamo a votare subito. Entro l’estate.

Se si trova, sotto a lavorare, senza perdere tempo. E senza porsi limiti di tempo, che non siano i cinque anni pieni della legislatura.


15 commenti:

  1. e se ritornando a votare "presto " con questo sistema si ripete un risultato simile a questo ? cioè se non si raggiunge una maggioranza stabile ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si rivota un'altra volta ancora. Il rischio c'è ma nessuna legge elettorale costituzionalmente accettabile dà la certezza che si formi una maggioranza. Comunque in caso di nuove elezioni è molto probabile un effetto di polarizzazione dell'elettorato, quindi maggiori possibilità che la maggioranza ci sia: vedi post del 15.3.2018.

      Elimina
  2. Bisogna giusto aspettare che Casaleggio tiri fuori uno dei suoi magheggi per far digerire all'elettorato grillino l'accordo col centrodestra (quindi anche Berlusconi) e avremo un governo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da elettore M5S ragionerei così: se ottengo un accordo di governo che comprende parecchie cose che erano nel mio programma, perché dovrei dire di no ? Per antipatia nei confronti di Berlusconi (che del governo comunque, lui personalmente, non farà parte) ? Il PD per molti votanti M5S sarebbe ancora peggio. Vogliono aspettare non si sa quanti anni per avere la possibilità (che potrebbe non verificarsi mai) di governare da soli ?

      Elimina
    2. Quello è il ragionamento di una persona razionale :) Il calcolo che farà Di Maio sarà quanti elettori perdo se faccio governo con tutto il centrodestra vs quanti ne perdo se torno al voto dopo che il centrodestra mi ha proposto un accordo con molti punti del mio programma.
      L'accordo col PD è praticamente impossibile e se anche dovesse farlo sarebbe disastroso perché sarebbe molto più difficile avere la possibilità di adottare una politica fiscale espansiva.

      Elimina
    3. Se fa il governo però non si vota se non fra x anni, e a quel punto il risultato M5S dipenderà da molte altre cose - una fra tutte e su tutte: l'andamento dell'economia.

      Elimina
  3. Secondo me la soluzione più logica sarebbe un Governo di minoranza del cdx.
    Il PD potrebbe dare l'assenso in Parlamento anche con la semplice astensione perchè non gli converrebbe il ricorso a nuove elezioni che, di fatto, rappresenterebbero una sorta di ballottaggio fra Lega e 5 stelle.
    Con il loro assenso si eviterebbero una ulteriore pesante umiliazione e potrebbero aspettare "alla finestra" gli eventi nel comodo banco dell'opposizione.

    RispondiElimina
  4. In questo articolo viene spiegata in maniera dettagliata tale ipotesi...

    https://www.huffingtonpost.it/2018/03/09/governo-di-minoranza-prospettiva-concreta-il-nuovo-regolamento-del-senato-lo-permette_a_23381777/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà. Il ragionamento del PD potrebbe essere una cosa del tipo: se dopo le prime mosse le cose promettono bene entro in maggioranza (minacciando altrimenti di far cadere il governo). Se no smetto di astenermi, voto contro e vado a nuove elezioni (tema di campagna elettorale: “visto ? Senza di noi hanno fatto solo danni”). Complicato e rischioso, ma strategie semplici per il PD (e non solo...) non ne vedo.

      Elimina
  5. Potrebbe anche non servire che il PD entri in maggioranza (anzi non è auspicabile), l'importante è che garantisca l'assenso al Governo di minoranza in modo che Mattarella conceda l'avallo per la sua costituzione. Poi Salvini dovrà essere eventualmente bravo a non rompere con i 5stelle per garantirsi un appoggio esterno condizionato ai singoli provvedimenti.
    Fantascienza?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una variante di quanto si diceva sopra. In effetti se il PD si astiene, sia sulla fiducia che sui singoli provvedimenti, non serve neanche l'assenso M5S per far funzionare un governo di centrodestra. E' un bell'esercizio di equilibrismo, però...

      Elimina
  6. Ma piuttosto che andare a elezioni perché non fare delle primarie di maggioranza. Ovvero la maggioranza che riesce a mettersi d'accordo su un programma comune (M5S + Lega + Altri) potrebbe poi far sceglire il premier agli Italiani con delle semplici primarie congiunte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché il problema non è la scelta del premier. Al momento l’impasse è dovuta al fatto che M5S vuole governare insieme a un partner di minoranza, PD o Lega, e nessuno dei due ci sta. Mentre un accordo M5S + centrodestra non viene accettato da M5S a parole perché non vuole Berlusconi, in realtà (penso io) perché il M5S non sarebbe più dominante. Se cade questa pregiudiziale, l’accordo si fa, anche con Di Maio premier purché il centrodestra e soprattutto la Lega abbiano in cambio ministri di peso adeguato. Sempre a mio parere, s’intende.

      Elimina
  7. O.T.

    Sto leggendo sul Target 2...e c'è qualcosa che mi sfugge. Se il sistema target 2 è alla fine una partita di giro ...perchè i 350 Mld di passivo ???

    Se un Tizio Italiano acquista un auto tedesca e la paga con un bonifico ad una banca commerciale italiana che a sua volta lo trasferisce alla Banca d'Italia in contemporanea la Bundesbank Tedesca apre un credito nella banca commerciale tedesca a favore di chi ha venduto l'auto ...ma se c'è un passivo da parte Banca d'Italia vuol dire che non trasferisce poi i soldi del bonifico pagati dall'acquirente italiano dell 'auto tedesca..alla Bundesbank (che poi li trasferirà alla banca commerciale del conto del venditore tedesco )

    Se non ho capito male il sistema funziona cosi. Domanda: perchè la BC italiana trattiene il bonifico ?? non capisco perchè lo trattiene ...e se comunque lo trattiene ...i soldi per pagare il passivo ci sono (li ha trattenuti tutti ..ma ci sono l'aquirente italiano ha versato il bonifico...)...quindi non capisco la natura di questo passivo di 350 Mld...

    o forse sono io che non ho capito il meccanismo. Ho forse (come alcuni dicono )...essendo una partita di giro ..il tutto si dovrebbe azzerare ...ma non è che son frutto di speculazioni bancarie fatte all'interno del meccanismo Target 2 dalle banche stesse senza che ci sia sottostante commerciale e quindi non da soldi commerciali ma di altra natura (appunto speculazione ). Non ho capito bene il meccanismo del Target 2...c'è qualcosa che mi sfugge. Se è una semplice partita di giro i conti dovrebbero azzerarsi . O sbaglio ??

    Altro:
    Sento dire che non si può uscire dall'Euro per via di certe "clausole di salvaguardia " stipulate nel 2013...che ci impongono di restituire parte del debito contratto in euro....e nel caso di uscita e ritorno alla lire a causa di queste clausole il problema si complicherebbe enormemente . Cioè la parte di debito contratta con queste clausole creerebbe "criticità" . E cosi o sono io che non ho focalizzato bene la natura del problema ?

    Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nessuna delle due cose è realmente un problema. Sui saldi Target2 vedi il post del 2.3.2018. Sulle CAC quello dell’1.2.2017.

      Elimina