lunedì 16 aprile 2018

Perché il M5S sbaglia su Berlusconi


Le trattative per la formazione del nuovo governo sono in stallo. E uno dei motivi, anzi di gran lunga il principale, è il veto posto dal M5S a una maggioranza che includa Forza Italia, o per essere più esatti Silvio Berlusconi.

Ora, SB è ben lontano dall’essere il mio ideale di statista. E naturalmente coinvolgerlo nel governo non è una decisione né ovvia né semplice per un movimento che ha fatto della lotta alla corruzione un punto chiave della sua proposta politica.

Ci sono però alcune considerazioni su cui il M5S dovrebbe riflettere più in profondità di quanto (apparentemente) emerga dalle dichiarazioni dei suoi esponenti.

In primo luogo, il problema fondamentale del paese oggi è la profonda depressione in cui si trova l’economia. Che a sua volta può essere risolta solo staccandosi dai vincoli dell’Eurosistema. Per farlo occorrono idee e progetti chiari, nonché una maggioranza solida.

Maggioranza solida che senza Forza Italia non c’è. Un eventuale accordo M5S + Lega + Fratelli d’Italia, o alternativamente M5S + PD + Leu, quand’anche le possibili controparti lo prendessero in considerazione (cosa che oggi negano di voler fare) avrebbe margini risicati, soprattutto al Senato.

Senza contare che, per quanto riguarda la seconda ipotesi, accordarsi con il PD per staccarsi dall’euroausterità appare chimerico, visto che il PD fin qui non è stato altro che la longa manus della UE nel nostro paese.

Per quante colpe si possano imputare a Berlusconi, va poi sempre ricordato che per applicare la fase più feroce e catastrofica dell’austerità euroindotta è stato necessario (a novembre 2011) rimuoverlo dal governo.

D’altra parte, che cosa si teme se Forza Italia entra in maggioranza ? leggi ad personam ? distorsioni a tutela degli interessi economici di SB ? ma queste cose ha potuto farle quando il capo del governo era lui, con Forza Italia in posizione di netto predominio nella coalizione. Oggi sarebbe il terzo partito su quattro, quindi non in condizione di imporre nulla.

Se non d’imposizione, SB avrebbe comunque una capacità di ricatto ? no: se si ritirasse dalla maggioranza la indebolirebbe ma non sarebbe comunque in grado di farla cadere, soprattutto se un certo numero di parlamentari di Forza Italia non lo seguissero. Cosa molto probabile, a legislatura avviata e con un governo in carica.

Queste cose SB – sul quale si possono dire molte cose, ma non che sia uno sprovveduto – le ha ben chiare. Il suo obiettivo è salvare la faccia e vivere con un po’ di tranquillità i prossimi anni. Non molto altro: età, salute, calo di influenza politica fanno sì che il suo ruolo non possa che continuare a ridimensionarsi.

Chiarito tutto questo, torniamo al problema chiave. E’ fondamentale comporre una maggioranza solida per cambiare corso (in primo luogo) all’economia. E le idee su cui convergere, tra M5S e centrodestra, ci sono (vedi anche e soprattutto la Moneta Fiscale, in una delle sue possibili declinazioni).

Si può conseguire moltissimo con un programma condiviso, che evidentemente non rispecchierà al 100% i desideri di tutti, ma che senz’altro potrà riportare il paese nella direzione giusta.

Se invece il M5S si inchioda su posizioni “travaglistiche”, se antepone l’antipatia verso un avversario politico alle esigenze del paese, rischia di condannarsi all’irrilevanza e a lasciare irrisolti i problemi dell’economia. E sarebbe gravissimo.


21 commenti:

  1. Da queste considerazioni logiche si evince che il M5S non segue appunto la logica, ma altre tipo di considerazioni a noi sconosciute. Berlusconi tra le altre cose al momento non puo' nemmeno candidarsi! non mi sembra che lo hai detto gia'....

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  2. Purtroppo Di Maio dà l'idea di uno che pur di diventare presidente del consiglio venderebbe la madre. Dopo gli ultimi sviluppi un governo CDX-M5S è abbastanza improbabile, servirebbe una presa di posizione forte da parte di Mattarella.

    M5S-Lega-FdI sembra più fattibile ma ci vorrebbe una sorta di sacrificio da parte degli ultimi due appunto perché Di Maio vorrebbe avere la presidenza, in cambio dovrebbe dare a Lega e FdI i ministeri più importanti.

    Tra l'altro Di Maio in una recente intervista a Repubblica ha affermato di voler portare il deficit nel 2018 all'1.5%, con queste premesse se va al governo col PD non fa una bella fine

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    1. E c’è anche il problema - come dico nell’articolo - dei numeri risicati, se si lascia fuori Forza Italia.

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    2. E aggiungo che la posizione del M5S è irrazionale da entrambi questi punti di vista:
      1) massimizzazione dei punti del programma realizzati
      2) massimizzazione dei voti

      Per 1) è meglio il governo M5S-CDX perché avrebbero qualcosa come l'80% dei parlamentari e qualsiasi accordo di governo verrebbe portato a termine, soprattutto perché la presenza della Lega garantirebbe una politica fiscale espansiza

      Per quanto riguarda 2) ci potrebbe essere una iniziale perdita di voti nel governo col CDX, ma col tempo verrebbero riguadagnati con gli interessi perché il PD sparirebbe. In caso di alleanza col PD invece ci sarebbe un declino costante perché è molto probabile che si continuerebbe con le solite politiche di austerità

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    3. D’accordissimo. E la perdita di consensi nel breve termine, ammesso che ci sia (non ne sono convinto), non rileva se si avvia un governo per farlo durare cinque anni.

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  3. Non mi convince, ciò che è oscuro è il motivo per cui Salvini non lascia Berlusconi. La risposta giusta è che è Ricattato finanziariamente, per me.Dino

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    1. Personalmente non lo credo, nel senso che l'eventualità di "ricatto finanziario" è un'illazione senza prove a supporto - almeno per quanto sono in grado di giudicare io.

      E ci sono vari altri motivi che spiegano la posizione di Salvini, senza ricorrere all'ipotesi del "ricatto": (1) non venir meno a un impegno preso in sede di elezioni (2) non formare una coalizione in posizione chiaramente subordinata rispetto a M5S (3) non formare una maggioranza numericamente attaccata a un filo (4) non creare difficoltà alle amministrazioni locali (specialmente le regioni del Nord) dove Lega e Forza Italia governano insieme.

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  4. Sono molto d'accordo con queste riflessioni.
    Berlusconi sarebbe addirittura più dannoso se venisse estromesso dall'accordo di maggioranza.
    D'altronde a cosa può aspirare FI,al premierato, a ministeri chiave?
    No di sicuro.
    La mia impressione è che, con la scusa della questione morale a Di Maio farebbe comodo avere la Lega in posizione subalterna, presentandosi da sola o con FdI.
    Quindi Salvini fa benissimo ad insistere sulla forza della coalizione di cdx.

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    1. Penso anch'io che Di Maio abbia soprattutto in mente di formare un governo in cui il M5S ha una posizione chiaramente predominante. Ma è a fortissimo rischio di rompere la corda.

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  5. Mi pare che si siano fatti i conti senza il partito più forte, quello che ha sede a Bruxelles. Dopo le sue giravolte filoeuropeiste temo che Di Maio punti ad una maggioranza blindata: M5S + PD + UE. (ovviamente spero di sbagliarmi)

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    1. Quello non è un partito e nel parlamento italiano non vota. Quindi i numeri sono superrisicati anche per lo scenario (orribile) M5S + PD.

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    2. Non vota ma comanda, e comanda anche tanto a giudicare dalla "prudenza"(o timore?) con cui Lega e M5S parlano di Euro e Europa.

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    3. La Lega non mi pare proprio. Se poi attualmente non parla di uscita secca, è perché non ha la maggioranza per attuarla.

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  6. Il nodo da sciogliere è la sudditanza a Bruxelles: SB per suoi interessi è ricattabile, Salvini proclama indipendenza, Di Maio, abbottonatissimo, nicchia propendendo per il va bene, signora marchesa, annunciando la riduzione addirittura del debito e giammai parla di piani di investimenti per far ripartire l'economia domestica. Il reale problema italico è la recessione o nella migliore ipotesi lo stallo del sistema economico che frena la domanda che a sua volta non fa partire gli investimenti produttivi e l'occupazione. I tre leader sembrano scollegati da queste emergenze e si attestano soltanto su mere affermazioni di principio.

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    1. Salvini di tutti è il più chiaro. Poi, finché non si è al governo evidentemente non possono essere che affermazioni di principio...

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    2. Vero che Salvini mostra indipendenza dalle decisioni di Bruxelles: I veri leader devono doverosamente uscire fuori dalle afferamzioni di principio meramente teoriche e non pertinenti ai reali problemi ma esprimersi per doveroso rispetto verso gli elettori sulla prospettica risoluzione delle emergenze democratiche del paese. Tengano presente che il voto di protesta di cui beneficiano in particolare Lega e m5s è ondivago: oggi c'è domani si rivolge ad altra parte contro di loro. FI arroccata sugli interessi di SB alla conta vedrà sfumare anche quel residuo 15%.

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  7. Gentile Marco, qui si parla ma i giochi in ogni caso li dirige il "partito eurista" composto da pd + istituzioni + m5s in maniera ondivaga. Il cdx NON ha i numeri se pure gliene mancano davvero pochi. Pare che ora avanzi l'ipotesi governo del Presidente con figura di Cassese. Siamo a posto. Letto su Becchi stamani. Una cosa è certa però.. chi dovesse poi appoggiarlo e continuare con la follia eurista e antisovrana si autoditruggerà politicamente. O immagina che non ci sarà cmq una maggioranza sufficiente a sostenere il Cassese ? Ma conoscendo il M5S temo proprio che ci sarà. Sempre stati a favore di figure istituzionali specie se giudici.

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    1. Sviluppi veramente preoccupanti, sì. Anche se (come dicevo del resto nell'articolo) M5S+PD avrebbero una maggioranza veramente tiratissima al Senato. Tra parentesi non so perché venga fuori il nome di Cassese, vista anche l'età non mi sembra plausibile. Detto questo, non sono tranquillo, proprio per niente.

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    2. Condivido in pieno la sua preoccupazione. Non voglio sembrare complottista ma come dice il Presidente Barra Carracciolo in qualche maniera (esclusa Lega) i partiti tenderanno a convergere sempre per mantenere il VINCOLO ESTERNO, pur fingendo nel teatrino delle rivalità politiche. Cassese non so perchè lo ha detto Paolo Becchi insieme all'avvocato Palma nel loro articolo. Cassese è ovviamente una figura pro eurista e favorevole a limitare (se non cedere) la sovranità nazionale. Amico stretto di Mattarella entrambi sulla stessa linea. Mah vedremo. Quante ne dovremo sopportare ancora ? Temo che sia inoltre una strategia subdola per spingere il popolo a STANCARSI del voto ritenendolo inutile. Spero invece che ci sia una reazione forte e seria da parte del popolo italiano, ma la vedo dura. Grazie come sempre Marco

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