domenica 1 febbraio 2015

I FT-coins di Varoufakis


Sono da poco venuto a conoscenza di questo articolo, uscito l’anno scorso sul blog di Yanis Varoufakis, il nuovo ministro delle finanze del governo greco.

I FT-coins di cui si parla nell’articolo sono, a tutti gli effetti, dei Certificati di Credito Fiscale. Lo si intuisce già dal nome: FT sta per Future Taxes.

Come i CCF, i FT-coins sarebbero utilizzabili per pagare imposte due anni dopo l’emissione. La differenza è che Varoufakis non propone (al contrario che nello schema CCF / Moneta Fiscale) di assegnarli gratuitamente a cittadini ed aziende, ma di metterli in vendita.

In pratica, per 1.000 euro potrebbero essere acquistati FT-coins utilizzabili per pagare tasse pari a un importo di 1.500 euro, a partire da due anni dopo l’acquisto. Viene quindi riconosciuto un rendimento implicito molto elevato (50% in due anni), ma l’acquirente deve pagarli.

Questo procura risorse finanziarie (in euro) immediate allo stato emittente, ma rende l’effetto espansivo dei FT-coins sulla domanda aggregata del sistema economico molto meno significativo. A meno che (probabilmente l’idea è questa, anche se nel testo dell’articolo non mi pare che venga esplicitata) non si faccia affidamento sulla possibilità di fare deficit spending utilizzando i proventi della vendita dei FT-coins.

Un’altra controindicazione è che le assegnazioni di CCF danno benefici alla collettività dei cittadini, e inoltre possono essere strutturate (come è previsto nel progetto Moneta Fiscale) in modo da favorire le categorie disagiate (disoccupati, cassaintegrati, famiglie a basso reddito eccetera) e le aziende che creano occupazione. I FT-coins, invece, come si diceva non sono gratuiti: devono essere acquistati (sia pure a un prezzo favorevole per il compratore) e avvantaggiano quindi chi ha i mezzi finanziari per effettuare l’acquisto.

Sempre nel progetto Moneta Fiscale, i CCF, inoltre, sono in parte assegnati alle aziende in modo da ridurre il loro costo del lavoro lordo effettivo. Questo evita che l’effetto espansivo della manovra produca sbilanci nei saldi commerciali esteri, in quanto migliora la competitività del paese emittente e incrementa le esportazioni nette, dando la possibilità di compensare le maggiori importazioni causate dalla crescita della domanda interna. Lo schema FT-coins dovrebbe essere integrato, per ottenere effetti analoghi, da una riduzione del cuneo fiscale a beneficio delle aziende. Questo è possibile se, come detto sopra, i proventi delle cessioni di FT-coins sono utilizzati per fare deficit spending, e se in misura adeguata questa azione viene indirizzata anche, appunto, alla riduzione del cuneo fiscale.

In definitiva, FT-coins e CCF si assomigliano moltissimo, ma i FT-coins sono concepiti prevalentemente come una fonte di finanziamento alternativa (rispetto ai titoli di stato tradizionali) dei fabbisogni dello stato emittente.

Questa è l’unica differenza rilevante, ma è una differenza sostanziale, rispetto ai CCF. Essendo assegnati gratuitamente, i CCF sono a tutti gli effetti un’azione di “Helicopter Money”: una manovra espansiva combinata, fiscale e monetaria (o più precisamente, fiscale con finanziamento monetario).

14 commenti:

  1. cioè uno deve scambiare una ferrari per avere una 500 diesel?

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    1. La 500 diesel sono i FT-coins e la Ferrari gli euro ? io non la vedo così, comunque assegnare gratuitamente i CCF (come proponiamo noi) taglia la testa al toro...

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    2. ma siccome non esistono pasti gratis ecco che anche i CCF mostreranno il loro "prezzo" ovvero una "esca" per riprendere euro dai risparmi dei cittadini svalutando i CCF stessi. ogni euro che entra nello stato infatti o va a rientro del debito o in spesa pubblica (o in truffe). col rischio però che se l'economia non sale il governo inizierà a perdere flussi in euro dovendo o svalutare i ccf rendendoli inutili per l'economia o appunto metterli fuori corso cioè dichiarare il flop pagandone le conseguenze politiche.

      gli FT invece dovete pagarli subito quindi la loro natura è messa in chiaro dal governo nei confronti dei cittadini. non si sa ancora però se questo gettito (ammesso che ci sarà) andrà a ristrutturare il debito o da altre parti.

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    3. Certo che non esistono pasti gratis, e anche i CCF, nonostante siano attribuiti gratuitamente, hanno effettivamente un "costo". Il costo è il lavoro che viene svolto per effetto del maggior potere d'acquisto in circolazione e della conseguente riattivazione di domanda. Solo che questo costo le persone e le aziende oggi inattive sono ben felici di "sostenerlo" !

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    4. se qualcosa "costa" vuol dire che ha un "prezzo".

      la domanda che deriva dal potere di acquisto non crea posti di lavoro nel privato se non ci sono le condizioni. e i ccf emessi dallo stato mettono in serio dubbio che lo stato non alzerà le tasse (80 euro ma 100 di tasse). se invece si creano posti nel pubblico le tasse al privato non caleranno mai.

      per evitare questo, i ccf dovrebbe emetterli la bce ma che senso ha? la bce ha altri strumenti per fare la stessa cosa. che non usa per motivi che ben sappiamo legati agli stati che ne hanno fissato il mandato non espansivo capitalista (bubble economy) ma repressivo socialista (floppy economy).

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    5. Non è così... la spiego in un altro modo.
      Ci sono dieci alberi da frutto e dieci persone che vogliono arrampicarsi per coglierli. Ma per qualche motivo si è deciso che bisogna possedere un biglietto che autorizza a salire sull'albero. E di biglietti ne esistono solo nove.
      Così una persona rimane senza frutta.
      Se stampiamo il decimo biglietto, anche la decima persona si arrampica, coglie la frutta e si sfama.
      Ha ottenuto niente per niente ? no, ha ottenuto frutta in cambio dello sforzo di arrampicarsi. Ma non ha percepito questo come un costo, lui aveva voglia di fare l'arrampicata.
      Quello che non costa niente è stampare il decimo biglietto.
      Il CCF è il decimo biglietto.

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    6. questo esempio che fa lei è di un paese con libero mercato. tutti possono salire sull'albero e possono sfamarsi e possono anche piantarne un altro. la crisi fa crollare tutto ma tutti ripiantano gli alberi. in questa situazione stampare la decima moneta va bene perché si possono espandere gli alberi, svalutare il mercato e insieme la moneta.

      nei paesi socialisti gli alberi sono dello stato, la gestione è dei partiti e delle caste private e nessun'altro può piantare un suo albero e gestirlo. se arriva la crisi, gli alberi crollano ma non potendo essere i cittadini a ripiantarli subito ma solo lo stato e chi vive di rendita, bisogna attendere che lo stato riprenda i risparmi dai cittadini (rientro) e li reinvesta per ri-piantare alberi (sempre di sua proprietà) per mantenere il principio di scarsità della moneta circolante.

      morale della favola
      si può stampare moneta (espansione inflattiva) se si espande anche il mercato (america). se il mercato è fisso e detenuto da stato e pochi privati privilegiati (europa) se stampi moneta ma il mercato non si espande perché è fisso avrai solo consumi e quindi inflazione senza avere un albero in più. per impedire l'inflazione quindi i paesi socialisti non potendo espandere il mercato svalutandolo sono costretti a svalutare i lavoratori e quindi il potere di acquisto per calmierare l'inflazione. non possono svalutare il mercato perché svaluterebbero loro stessi.

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    7. Questa distinzione tra USA ed Europa è tutta sua personale. Il dato di fatto è che tra 1970 e avvento dell'euro, il PIL pro-capite europeo è cresciuto più velocemente di quello USA. Abbiamo perso terreno dall'avvento dell'euro e, disastrosamente, dall'inizio dell'austerità, nel 2011: quanto si è tolto dalla circolazione il decimo biglietto. E l'Eurozona non è diventata più socialista nel 2011...

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    8. la differenza usa europa è abissale proprio nel mercato. basta viverci per vederlo tutti i giorni. ma non è questo il problema dato che l'europa ha deciso in modo sovrano di essere socialista (guardate i sondaggi e le elezioni).

      non è stato perso "terreno" ma semplicemente la bolla socialista come tutte le bolle si è gonfiata. nel 2008 i mercati hanno capito una cosa nuova ovvero che i paesi sono collegati e i default contagiano anche i creditori che ne hanno pompato l'economia. i sistemi per bloccare il contagio in realtà non funzionano come si pensava dal 1970. cosa non vera.



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  2. i paesi socialisti...... sono costretti a svalutare i lavoratori e quindi il potere di acquisto.....veramente questo sta accadendo agli usurai liberisti europei....dire che l'europa è socialista c'è da sbellicarsi dalle risa.....specialmente parlando dei socialisti europei,tipo piddioti....i migliori amici del nostro anonimo

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  3. devo dire che l'anonimo è veramente divertente ....ha inventato una fantaeconomia tutta sua,una sorta di Alice nel Paese delle Meraviglie.....in salsa reganiana.
    Ricordate al nostro amico che la crisi è partita dal mercato libero Usa e dai suoi vari truffatori banchieri che hanno impestato il mondo delle loro truffe....Fed compiacente....

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    1. la crisi non è partita dagli Usa ma dalla finanza e tutto il mondo partecipa alla finanza e l'Europa è la peggio messa di tutti.

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  4. x johnny
    il problema nasce dal fatto che tu confondi socialismo col comunismo. il comunismo e la monarchia sai bene cosa sono (opposti) ma non capisci che il socialismo è un ibrido tra i due. un accordo. per te socialismo vuol dire invece "il bene del popolo" o "il potere al popolo" ovvero ciò che dice il comunismo. il potere ad un privato sarebbe monarchia o più spesso oligarchia. nel primo caso il mercato è gestito dallo stato (dal partito comunista) mentre nel secondo (la monarchia) dal privato o pochi privati in regime di monopolio. questo accordo (socialismo) è scritto anche su tutti i trattati europei con la dicitura "economia sociale di mercato" e non economia libera di mercato. questo vuol dire che non tutti possono accedere al mercato ma solo alcuni. la maggioranza è esclusa e può solo svalutarsi in caso di crisi per tenere in piedi le rendite di chi non si svaluta mai. nei paesi dove vige il libro mercato i frutti di tali rendite sono suddivise in azioni in possesso di tutti i cittadini. tutti partecipano e non sono esclusi. perché l'esclusione farebbe crollare il mercato stesso. l'europa non vuole che i cittadini (plebaglia) possa accedere al mercato. voi sentite sempre parlare di mercato e di inclusione dal socialismo attuale europeo ma è solo una finta. in realtà non includono nulla e non aprono il mercato a nessuno. è una finta. una balla.

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  5. Una buona proposta contro l'evasione fiscale, proposta da Yanis Varoufakis, semplice e geniale!!

    http://www.statistiche-lotto.it/yanis-varoufakis-lotteria-evasione-fiscale

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