venerdì 6 maggio 2016

L’impatto dei CCF, in sintesi

In termini reali, il PIL italiano 2015 è stato inferiore di circa 150 miliardi di euro rispetto ai livelli raggiunti subito prima dell’inizio della crisi (2007).

Il progetto CCF può essere attuato in dimensioni adeguate a far recuperare questo “vuoto” di PIL.

Si può partire per esempio nel 2017 con 30 miliardi di assegnazioni annue, e incrementarle gradualmente fino a 120 nel giro di quattro anni.

Con un moltiplicatore keynesiano di 1,25, un’azione espansiva della domanda di 120 miliardi genera, appunto, maggior PIL per 150 (= 120 x 1,25). Rispetto all’attuale livello di 1.700 miliardi circa, questo equivale a un recupero del 9% circa, quindi 2% abbondante all’anno.

Poiché i CCF sono utilizzabili come sgravi fiscali due anni dopo la loro emissione, gli utilizzi resteranno inferiori alle assegnazioni in tutti gli anni precedenti il 2022:

Anno                   2017 2018 2019 2020 2021 2022 e oltre
Assegnazioni       30     60     90     120   120   120
Utilizzi                 0       0       30     60     90     120

Nell’anno in cui la situazione va a regime (2022) oltre al beneficio di 150 miliardi (sul PIL reale) sopra citato, è ragionevole mettere in conto che si sia prodotta maggiore inflazione, grazie al generale contesto di ripresa economica e di riassorbimento dell’output gap.

Ipotizzando un 1% in più di maggiore inflazione, in sei anni si ottiene un ulteriore incremento di PIL nominale pari a oltre 100 miliardi (1.700 x 6% = 102).

Complessivamente, il PIL nominale a regime è quindi circa 250 miliardi più elevato per effetto del progetto CCF. Poiché l’incidenza delle entrate pubbliche complessive è oggi poco inferiore al 50%, 250 miliardi di PIL nominale in più producono, appunto, all’incirca 120 miliardi di maggior gettito, compensando l’utilizzo dei CCF che annualmente arrivano a scadenza (dal 2022 in poi).

Negli anni precedenti al 2022, grazie allo sfasamento temporale tra assegnazioni e utilizzi si creano addirittura eccedenze (maggior gettito lordo superiore agli utilizzi di CCF), utilizzabili per accelerare il processo di riduzione del rapporto debito pubblico / PIL. In sintesi:


ANNO

2017
2018
2019
2020
2021
2022
Maggior PIL reale
38
75
113
150
150
150
Maggiore inflazione cumulata
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
5,0%
6,0%
Effetto delta inflazione su PIL
17
34
51
68
85
102
Maggior PIL nominale
55
109
164
218
235
252
Pressione fiscale lorda
47,5%
47,5%
47,5%
47,5%
47,5%
47,5%
Maggior gettito lordo
26
52
78
104
112
120
Utilizzo CCF

-30
-60
-90
-120
Maggior gettito netto
26
52
48
44
22
0

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